CINA. ALLA CORTE DEGLI IMPERATORI.
DAL 7 MARZO ALL' 8 GIUGNO A PALAZZO STROZZI, MAGICAMENTE TRASFORMATO DA ROMEO GIGLI, I TESORI IMPERIALI DAGLI HAN AI TANG (25-907)
Palazzo Strozzi, culla del Rinascimento italiano, dopo aver ospitato i capolavori di Cezanne e le creazioni artistiche di "contromoda" diventa scrigno dei tesori cinesi: questa la sfida vinta della Fondazione Strozzi (alchimia di risorse pubbliche e private), il cui splendido risultato è la mostra 'CINA. Alla Corte degli Imperatori. Capolavori mai visti dalla tradizione Han all'eleganza Tang', che si inaugura domani, venerdì 7 marzo. Seguendo il proprio motto, 'Pensa locale, agisci globale', la Fondazione Strozzi ha deciso di celebrare il 2008, anno delle Olimpiadi in Cina, con un evento espositivo che celebri l'età dell'oro cinese, un rinascimento artistico ospitato nella capitale del Rinascimento italiano, Firenze. La cultura Tang fu cosmopolita e raffinata in virtù dell'apertura alle influenze straniere lungo la Via della Seta, un invito alla tolleranza valido ancora oggi.
La mostra è anche occasione per ammirare la trasformazione dello splendido palazzo fiorentino, drappeggiato da ombre, rischiarate appena da luci soffuse, nate dalla fantasia di Romeo Gigli, profondo conoscitore della Cina, un contenitore silenzioso in cui la terra e il cielo si uniscono e il senso dello spazio diventa moto infinito. Palazzo Strozzi è stato riportato al cromatismo originale, in cui l'ocra predomina per far risaltare i tesori ospitati che sembrano galleggiare, senza barriere. Per la prima volta l'arte è davvero vicina al suo pubblico, senza vetri di protezione, un rischio corso volentieri.
Oltre 200 i capolavori esposti, la più completa mostra per cronologia, dal classicismo Han (25 d.C.) al naturalismo Tang (907 d.C.): affreschi dai vivido cromatismo, sculture in pietra, bronzo e terracotta, materiale principe dell'artigianato artistico orientale, preziosi reperti d'oro e d'argento, ceramiche laccate. Ed ecco che prendono vita cavalli alteri, musici provenienti da paesi lontani, eleganti figure in cui si evolve il concetto di femminilità (cosmesi e pettinature eleborate, in contrasto con la emplicità degli abiti), dragoni e demoni inquietanti, ieratici santoni e rappresentazioni del buddismo.
Francesca Montanari
6 marzo 2008
dal sito web: http://www.valdelsa.net